Sulle tracce

† Hargos †

Hargos sedeva nel suo ufficio a leggere l'ennesimo, inevitabile rapporto su una delle più recenti operazioni militari a Salah.
Quella guerra stava diventando estenuante per i suoi soldati, ed ogni volta che leggeva un report del campo di battaglia doveva digerire l'idea della morte di guerrieri di valore e di innocenti su base quotidiana.
Come se non bastasse, ovviamente, oltre a ciò che stava a debita distanza doveva affrontare anche le ardue problematiche che accadevano sotto il suo naso e, per qualche istante, di tanto in tanto, contemplava la possibilità di tornare indietro, a quando era solo un Generale, con i suoi tre compagni, e di scendere nelle strade di Sphera massacrando spietatamente ogni traccia di turpitudine umana e non.
Fortunatamente il suo vice stava lavorando attivamente, benché in maniera non ufficiale, a risolvere lo spiacevole caso delle morti seriali che da giorni stava turbando la popolazione di Arborea, anche se per farlo Hargos aveva dovuto metterlo faccia a faccia con qualcosa che, già lo sapeva, gli sarebbe costato caro.
Per questo motivo non fece domande sul borsone spedito agli alloggi di Lance, benché non poteva negare che gli procurasse una lieve preoccupazione che, se non avesse avuto la convinzione della propria forza, avrebbe prodotto non poco stress nelle sue quotidiane mansioni.
La sua lettura fu repentinamente interrotta da un messaggio in entrata dalla runa di comunicazione di Lance, che lo distolse dalle carte tra le sue mani riportandolo dopo ore al primo contatto con un'altro essere senziente.
Ricevuto, Capitano. Come intende procedere?
Sapeva che Lance aveva domande, ed esse meritavano risposte: Hargos, il Comandante dei Soldati d'Argento, la primaria forza dell'ordine dell'Impero, aveva appena inviato la seconda carica più alta dell'Esercito a mettersi in contatto con un informatore che oltre a fare da risorsa era anche uno dei criminali più ricercati dell'Esercito.
E aveva permesso di stringere accordi con lui, accettando le sue condizioni, pur di raggiungere il loro obiettivo. Un'azione sicuramente discutibile ma che, viste le circostanze, si era resa necessaria.

† Hargos †

Come pianificato, Lance avrebbe continuato con le indagini, a partire dalla fonte fornita da Alec per quel caso. Se, come il veterano sosteneva, la fonte era davvero tanto affidabile, allora quella era veramente l'ultima possibilità legalmente accessibile a loro disposizione.
Sempre che sia davvero legale...
Era pur sempre un'opzione da tenere in considerazione: se da un lato il loro contatto poteva essere qualcuno di abile ma sconosciuto come un civile qualunque, dall'altro poteva essere un pericoloso criminale dei bassifondi di Arborea.
Solo una cosa: assicurati che l'informatore sia una persona affidabile. Abbiamo già tirato abbastanza la corda.
Sicuramente quello che più preoccupava il Leone di Mirage era l'ultimo dei compiti di Lance, quello affidatogli dalla loro fonte.
Hargos avrebbe voluto chiedere cosa esso comportasse, ma non voleva turbare il suo vice dalla situazione già sufficientemente delicata in cui si trovava.
Non sapeva quanto gli sarebbe costata quella scelta, ma era fiducioso delle loro capacità di contenere qualsiasi minaccia l'ex-militare potesse rappresentare: in caso avesse deciso di scendere in prima linea, Hargos avrebbe avuto il via libera a contrastare il suo vecchio commilitone, ed allora l'avrebbe fermato senza alcuna pietà, ponendo fine a qualsiasi macchinazione avesse lavorato in tutto il tempo trascorso da mina vagante.
Procedi pure, Capitano.

† Calon †

I quartieri periferici di Arborea erano notoriamente inospitali, benché tra i più antichi di tutta la capitale imperiale. Decadente e rimasta in mano ai poveri, ai disagiati e a diversi Arcani ghettizzati ed isolati dal cuore della città, aggirarsi in questi distretti sembrava quasi visitare un luogo totalmente diverso dalla luminosa ed imponente città simbolo del Re.
Distinta da strade strette, negozi malandati e case visibilmente scomode da abitare, l'area era il simbolo che nemmeno la più forte ed integra struttura sociale di Sphera era poi così perfetta, una realtà difficile da accettare per i più altolocati dei sudditi dei Nettvander.
La vecchia casa di Calon era un rudere abbandonato da tempo, in cui l'Ithenel aveva trovato rifugio tempo prima, aggirando del tutto i disagi strutturali e funzionali dell'edificio grazie alle sue abilità magiche.
Per sua natura, il ragazzo si era limitato alle funzioni più essenziali di un edificio di quel tipo, senza focalizzarsi sull'aspetto estetico o su comodità : dopotutto l'Arcano non aveva interesse in tali mondanità, più interessato al proseguire nel suo lavoro e ripulire il mondo crudele in cui viveva da quanta più spazzatura poteva riuscire a fare nella sua via.
Non era dunque particolarmente pensieroso durante i comuni rituali di routine, lasciando che tutto scorresse regolarmente senza alcuna preoccupazione o idea fuori norma.
Rimase, tuttavia, incuriosito dall'insolito evento che prese forma quel giorno, quando qualcosa che non era solito accadere ebbe luogo all'uscio della sua dimora: una visita.
Cauto, l'Arcano richiamò a sé la sua fedele asta magica, che tenne a portata di mano mentre si avvicinava alla malandata barriera di legno, dopodiché afferrò la maniglia e tirò, trovandosi faccia a faccia con un estraneo.
O almeno, con colui che poteva apparire ai più come un estraneo: il rigore e la compostezza della sua postura, la calma placida con cui si trovava di fronte ed il suo linguaggio corporeo, preciso e pragmatico indicavano ai suoi sovraumani istinti intuitivi che l'uomo fosse un militare mentre il colore degli occhi, la linea e lo sguardo, in combinazione con alcuni dei suoi lineamenti, a discapito della capigliatura ben diversa dalla sua immagine pubblica e dall'abbigliamento civile gli permisero di identificarlo come Lance Scarlet, il Capitano dei Soldati d'Argento.
Cosa però l'uomo volesse da lui, in veste civile e non ufficiale, non aveva modo di capirlo: era un banale cacciatore di taglie, non un criminale né una risorsa utile per l'esercito, che si era sempre mosso nei limiti di ciò che è concesso dalla legge imperiale. Per questa ragione Calon non poté che porre una semplice domanda a Lance, che venne pronunciata dopo le deduzioni che per l'Arcano non erano durate più di pochissimi istanti.
Cosa la porta qui, Capitano?

† Calon †

Prevedibilmente, il Capitano dei Soldati d'Argento non rimase sorpreso davanti alla sua identificazione pressoché automatica da parte dell'Arcano che si ritrovò di fronte. Era un uomo addestrato ad ogni tipo di situazione, e la sua presenza lì doveva celare un fine, dopotutto.
Un fine che non tardò ad emergere, benché in modo piuttosto vago e tentennante. Calon abbassò il capo lentamente, cercando di capire chi potesse avere conoscenza delle sue capacità intuitive ed investigative, conseguenza diretta del suo Dono.
Se non le dispiace desidererei farle alcune domande...
Disse, scostandosi di lato invitando il soldato ad entrare nella diroccata ed umile abitazione e, una volta entrato, chiudendo l'uscio alle sue spalle.
Vorrei sapere chi le ha riferito della mia esistenza, se possibile. Non ho contatti con il mondo esterno al di fuori di coloro troppo disperati per rivolgersi alla vostra istituzione, perciò preferirei venire a conoscenza di chiunque possa riuscire a invadere i miei spazi personali a mia insaputa e tutelare la mia incolumità dai loro intenti, laddove io ne abbia la facoltà.
La seconda domanda che vorrei farle è: cosa pensa che sia il mio lavoro, esattamente? E per quale ragione crede che possa esserle utile? Sembra essere stato mandato qui con l'intento di raccogliere informazioni come se fossi una specie di contrabbandiere sotto banco di sussurri da spia ma questa non è la mia area di competenza. Sono un cacciatore, un osservatore, so individuare, cogliere e intuire cose meglio di chiunque altro ma di questo si tratta. Se sta cercando di conoscere dettagli personali di una specifica persona o qualcosa di differente da un'analisi accurata di una situazione non sono in grado di aiutarla in alcun modo.

† Calon †

L'Ithenel aveva previsto che non avrebbe ricevuto una risposta diretta e, tuttavia, quello che Lance gli riferì fu abbastanza ricco di informazioni per la sua mente da processare diverse ipotesi sull'identità del suo persecutore.
Una vecchia conoscenza, non crede che il suo nome mi possa essere utile, nonostante ciò non ne fa menzione... Non vuole dirmelo. O non può. Informazione confidenziale? È un militare, plausibile, forse una Lama Vermiglia... Sarebbe venuto personalmente, più discretamente. Un soldato in incognito, o forse un criminale, età minima 35 anni, è una vecchia conoscenza, con abbastanza risorse o capacità da sapere del mio operato a basso profilo senza farsi identificare... Questo restringe il campo... Non sono più in buoni rapporti... Questo significa che lo erano, ma è cambiato qualcosa... Un ex militare? Un reduce della rivoluzione, forse? Spiegherebbe gli abiti in borghese. Raccoglie informazioni. Scarlet è qui perché non è riuscito ad avere quello che gli serviva da quell'individuo. Questo significa sia plausibile pensare che abbia le capacità e la possibilità di avere qualcosa a riguardo... Non è nell'esercito, ma lo è stato, ed ha operato nelle Lame Vermiglie.
35, ex-Lama, probabilmente latitante. Sufficiente per poter scoprire chi sia.

Mentre Calon faceva rimbalzare i propri pensieri riflettendo su tutte le possibili variabili che potevano permettergli di identificare l'uomo che conosceva le sue capacità e la sua ubicazione a sua insaputa, processo impercettibilmente rapido che non interruppe in alcun modo il ritmo della conversazione, Calon rispose al Capitano dei Soldati d'Argento, probabilmente ignaro di tutto ciò che stava passando per la mente infinita dell'Arcano.
Dunque è questo quello di cui ha bisogno. Crede che io sia in grado di identificare i killer che circolano per la capitale anche se i vostri Generali sembrano non essere in grado di trovare una pista?
Ogni vita è un dono prezioso della Madre, e per questo sono disposto a proteggerle come posso, ma non credete di dover cambiare qualcosa nel vostro sistema, se le vostre uniformi scintillanti vi impediscono di svolgere il vostro lavoro di guardiani? A cosa sono servite le vostre guerre, a cosa serve il vostro re, e per cosa il Creatore vi ha donato l'Astro se poi il compito di proteggere i più deboli ricade sui nostri Clan?
Siete scelti della divinità, siete i Suoi guerrieri, siete nati per combattere in Suo nome, e nonostante ciò vedo povertà, miseria ed innocenti senza alcuna forza morire ad opera di bestie senz'anima, mentre voi ci proibite di liberarcene.
Di chi crede sia il merito, se quelli come me possono vivere cacciando criminali impuniti?
Vorrei che utilizzasse questa situazione per riflettere sulla sua posizione, mentre mi occupo di questa serie di morti... Capitano.

† Calon †

L'Arcano aveva toccato un tasto dolente, questo gli era chiaro, non importava quanto il soldato cercasse di celare le sue emozioni: le sue parole avevano colto nel segno.
E non poteva certo biasimare quella sorta di rancoroso confronto, considerato cosa i militari avevano fatto con alcuni dei loro progetti più disumani e crudeli e del loro passato sanguinolento.

L'umanità ha contrastato creature celesti, senza di voi. Unita, legata dalla fratellanza comune in nome di chi li ha creati e ha dato loro la forza di difendere il proprio futuro. D'altro canto, il vostro arrivo ha decimato il mio popolo e nel giro di poco tempo ha mostrato al mondo cosa possono farsi a vicenda due uomini una volta armati adeguatamente.
Devo dire che mal concilio la vostra idea di ordine e stabilità con quella che il nostro stesso passato mi ha insegnato.

Calon lasciò cadere lì il discorso. Non era affar suo, non gli importava realmente e non avrebbe certo portato a nulla di produttivo. Aveva perso già abbastanza tempo con quella questione e sbattere in faccia l'ipocrisia dell'intero gruppo militare rispetto agli ideali che sbandieravano ai quattro venti non l'avrebbe aiutato.
Con pochi gesti della mano Calon fece apparire, alla propria sinistra, un'intangibile riproduzione fedele in miniatura della città. Pochi secondi dopo dei fasci di luce emersero da alcuni specifici punti del modello
A giudicare dal numero di vittime e dal momento del loro ritrovamento in relazione alla loro posizione questi omicidi, anche considerando l'uso di una Gemma che possa aiutare a muoversi con una certa dimestichezza, anche considerando una qualche forma di magia terrena, possono avere solo due spiegazioni: avete a che fare con almeno tre persone distinte, probabilmente ma non necessariamente di razza Magus, o di una creatura magica, probabilmente un demone, ma anche un Arcano caduto all'Abisso, dotato di qualche tipo specifico di magia abissale che gli permetta di muoversi con estrema precisione.
Quest'ultimo caso denoterebbe tuttavia la contemplazione del killer delle vittime: qualunque sia il suo metodo l'unico modo in cui avrebbe potuto muoversi così bene era sapendo dove le vittime si sarebbero trovate in un dato momento.
Difficile inoltre da stabilire è il metodo: se l'ipotesi dell'abissale fosse corretta, perché non attendere che i suoi obiettivi giungessero nelle loro dimore? Perché eliminarle in luoghi pubblicamente accessibili?
Se invece si trattasse veramente di uno sforzo combinato, avremmo a che fare con un ideale comune che spinge questo gruppo di individui. Forse sono parenti, forse sono solo accomunati da una causa condivisa. Questo significa che sebbene abbia già determinato il loro numero minimo, potrebbero esserci più di tre persone coinvolte o, peggio, potrebbero incrementare le proprie fila man mano che aspettiamo.
Questa è l'opzione più semplice da individuare: i Magus non sono molti in città e non dovrebbe essere particolarmente difficile trovarne un gruppo unito.
Senza informazioni sulle vittime non sono in grado di determinare in che modo sono morte e l'eventuale movente che le collega, in ogni caso. Un'arma potrebbe escludere l'effettivo coinvolgimento di un demone, ma non escluderebbe completamente l'ipotesi dell'abissale e scoprire cosa accomuna i morti restringerebbe il già abbastanza ristretto campo di opzioni.
Per questo, però, c'è lei a poter fornire queste informazioni.