Sotto un cielo non troppo terso

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    Luthien
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    Luthien riuscì a provocare un sorriso nel giovane Alistair, un sorriso che però nascondeva tutti i dubbi e le perplessità che la sua posizione comportavano: essere re, un giorno, avrebbe portato grandi responsabilità per quel ragazzo che appariva a Luthien ancora troppo insicuro e troppo ingenuo. I tratti del suo volto, la gentilezza con la quale si rivolgeva a lei e la grazia con la quale si muoveva l'avevano incantata! Ma in tutti quei pregi Luthien non riusciva a non intravedere i numerosi pericoli che, quel ragazzo, correva senza qualcuno di più "furbo" al suo fianco. Insomma Alistair non avrebbe dovuto dire così ad alta voce che, secondo lui, c'erano altri membri della sua famiglia in grado di sostituirlo; soprattutto con un'estranea che, seppur era stata ospitale, avrebbe potuto approfondire l'argomento e tramare alle spalle del giovane per favorire qualcun'altro nell'ascesa al trono.
    Per quanto possa essere scomodo il trono, maestà, è pur sempre vostro per diritto di nascita e sarete chiamato prima o poi a dimostrare che lo meritate davvero!
    disse, poggiando entrambe le mani sul tavolo mentre prendeva un profondo respiro. Furono le parole di Alistair a farle spezzare quel sospiro in gola, come se per un attimo si stesse strozzando per lo stupore e per la meraviglia
    Il principe supponeva che avere accanto a lui una donna come Luthien a corte sarebbe stato utile per "giocare" alla pari con le serpi che si nascondevano intorno a lui.
    Luthien calò lo sguardo, come se stesse facendo un profondo inchino solo con il capo, poi puntò nuovamente gli occhi color del cielo in quelli di lui mostrando nuovamente quella sicurezza che sembrava esser vacillata poco prima.
    Sarebbe un onore per me, maestà!
    replicò, mentre tirava su le spalle e si mostrava orgogliosa e fiera
    Non pensavo che la mia abilità nel "gioco di corte" fosse così evidente, in realtà! Tuttavia si; ho dovuto imparare presto a tenere occhi e orecchie aperte, a tacere più del dovuto e a scovare lame molto prima che potessero colpire! E' un gioco pericoloso e allo stesso tempo divertente, se posso confessarlo e voi dovreste imparare a giocare, se posso permettermi di darvi un consiglio
    concluse, mentre portava la mano sinistra sopra quella del principe e si avvicinava con il volto al suo
    In primis, maestà, vi consiglierei di non elogiare troppo altri membri della vostra famiglia in presenza di un estraneo. Questo potrebbe portare qualcuno a tramare contro di voi, a volere qualcun'altro sul trono, a farvi passare per un principe immeritevole
    disse ancora, mentre ritraeva la mano e tornava seria, austera, quasi gelida e impassibile
    E il vostro paese non ha bisogno di guerre o di falsi re, non è così?




     
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    Prince Alistair
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    Alistair amava riflettere ma, purtroppo, mancava completamente di sottigliezze e della capacità di manipolare gli altri per i suoi scopi. Lui era un condottiero, non un leader per tempi di pace. Tutta la vita aveva sognato la battaglia, la gloria, l’addestramento. Il tempo passato tra un’impresa e quella successiva andava speso allenandosi e riposandosi, non certo a contare monete e a parlare con persone viscide. Eppure suo padre voleva questo da lui. Altri membri della famiglia erano stati soffocati nelle loro aspirazioni così che Alistair, e lui solo, potesse avere potere politico.
    -Non riesco a vederlo come un diritto, dato che non bramo quel tipo di potere. Lascerei volentieri tutte le faccende a chiunque volesse occuparsene, purché la nazione e il suo popolo non ne soffrano-
    Alistair sorrise, sinceramente, alla risposta di Luthien. Non conosceva il valore di quel tipo di proposta, perché lui l’avrebbe rifiutata se ne avesse avuto l’occasione. Non avrebbe mai preferito il castello al campo di battaglia. Evidentemente però la cosa rendeva felice Dama Luthien. Si ritenne non solo onorata ma anche lieta di poter partecipare al gioco delle case. Alistair fu sorpreso da questa risposta Per lui non si trattava di un gioco, piuttosto di un incubo. Un sacco di persone, riunite in una stanza, con il solo obiettivo di non dirsi la verità. Non vi era onore in tutto quello.
    -Sono sicuro che con i vostri consigli, la mia presenza a palazzo possa migliorare. Avrò bisogno di molto aiuto per destreggiarmi in quello che per voi è un gioco-
    Disse un pelo imbarazzato mentre sorrideva. Luthien aveva ragione, sapeva che suo padre avrebbe terribilmente disapprovato il suo ammettere pubblicamente la sua incapacità ma, dopo tutto, il re non avrebbe neanche visto di buon occhio il suo ritorno con una donna. Probabilmente suo padre si aspettava che combinasse un matrimonio politico, non che portasse al castello una donna che non fosse sua moglie. Se ne sarebbe probabilmente fatto una ragione.
    -No, Dama Luthien, il paese non ha bisogno di nulla di tutto questo. Mi aiutereste dunque? Darei qualsiasi cosa per un’ombra che mi liberi da questi problemi-

     
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    Luthien rimase ad ascoltare il giovane aggrottando leggermente le sopracciglia: era la prima volta che le capitava di incrociare un principe senza alcuna ambizione al potere, un principe che avrebbe preferito il campo di battaglia alla corte. Fosse stata lei, molto probabilmente, avrebbe già pianificato la morte di ogni altro pretendente al trono e, cosa ancor più probabile, avrebbe già fatto fuori suo padre per potersi impossessare di quel trono e di quel potere.
    Se Alistair mancava di ambizione politica e cattiveria Luthien ne era "piena" quasi in maniera imbarazzante ma il suo modo di porsi e le buone maniere erano diventati lo scudo dietro il quale poteva celare caratteristiche "così poco consone per una donna". Era stata Dana a ripeterle spesso che doveva stare sempre un passo indietro agli uomini con le parole, che non doveva mostrare troppa intelligenza davanti a papabili pretendenti, che la competizione non le era permessa con un uomo e che doveva misurare le parole affinché queste fossero sempre vacue e lontane da ogni sorta di consiglio o suggerimento. Insomma, sua zia Dana aveva provato ad imporle un prototipo di donna che a lei, in tutta onestà, non era mai andato giù ma che le era servito per poter sapere con estrema certezza cosa non voleva essere nella sua vita.
    Forse il Fato era stato dalla sua parte facendole capitare in casa, quella notte, il principe ereditario, forse l'incontro con Alistair quella sera le stava aprendo non solo l'opportunità di essere una donna di "potere" ma anche di esserlo in modo libero, senza maschera, sincero e soprattutto in modo conforme alla sua natura, solo con un pizzico di diplomazia in più.
    quando Alistair le disse che avrebbe avuto bisogno del suo aiuto per destreggiarsi in quello che lei vedeva come un gioco, Luthien si permise per la prima volta una risata sincera e quasi liberatoria
    Oh ma lo è maestà, credetemi!
    esclamò togliendo il mento dalla mano e, tirandosi su con la schiena, sembrò quasi volersi dare importanza al pari di una principessa
    E' un gioco tanto bello quanto pericoloso ma questo pericolo, almeno per me, lo rende molto più divertente! Ditemi, da piccolo vi siete mai divertito a rincorrere le rane? Beh, io si, e ogni volta che riuscivo a prenderne una dopo aver corso a perdifiato e aver faticato per catturarla era quasi una soddisfazione sapere che, la vita di quella rana, era completamente nelle mie mani
    disse, abbassando leggermente il tono della voce si avvicinò con il volto a quello del principe mantenendo ancora una distanza che sperava non lo mettesse ancora a disagio
    Il gioco di corte è come la caccia alle rane, anzi oserei dire una caccia ai serpenti: è lunga, estenuante, pericolosa in quel caso ma, una volta in pugno, la vita di quel serpente dipenderà esclusivamente dalla stretta delle vostre mani intorno al suo collo, dalle decisione di metterlo o meno in una teca e tenerlo come un animaletto domestico o, per contro, di appendere la sua pelle alla parete della vostra camera come se fosse un trofeo
    disse ancora, accennando stavolta un sorriso più oscuro, quasi sadico
    Il rischio della caccia? Beh, le serpi a differenza delle rane mordono ma c'è sempre un antidoto al morso del serpente e, se imparate ad osservarli attentamente, imparerete a prevenire i morsi spostandovi per tempo maestà, credetemi
    concluse per un attimo, tornando con il viso lontano da quello dell'uomo calò lo sguardo fingendosi innocente, innocua, quasi pentita per l'impeto di malvagità che l'aveva pervasa fino ad un attimo prima. Tirò su nuovamente il viso quando Alistair le chiese se lo avrebbe aiutato ad alleggerire i suoi problemi
    Vi aiuterò
    disse, facendo una breve pausa e incrociando le braccia al petto si appoggiò definitivamente alla schienale della sedia mettendosi più comoda
    ma non credo di potermi presentare a palazzo come la vostra consigliera, ne come vostra amica maestà! In entrambe i casi non credo che a corte qualcuno accetterebbe mai la presenza di una donna al vostro fianco e, in tutta onestà, credo che in entrambe i casi la mia presenza vi farebbe apparire un debole, un uomo senza spina dorsale. Insomma non si dovrà pensare ne che il principe prende ordini da una donna ne che non sia stato in grado di portarsela a letto, capite?
    continuò, fermandosi un attimo come se stesse pensando alla soluzione migliore per entrambi
    Una concubina! Ecco cosa sarò per voi maestà, una donna che....ehm...avete sottratto a qualcuno con regolare duello e che vi portate dietro con l'unico scopo di darvi piacere! Questo non lede la vostra posizione, vi renderebbe più forte agli occhi di vostro padre, non metterebbe a rischio nessun futuro matrimonio con interesse politico e permetterà a me di avere una posizione di privilegio a corte anche dopo che vi sarete accasato! Infondo non è raro che le mogli dei nobili cerchino di ingraziarsi la favorita di sua maestà per ricavarne privilegi e favori, sapete? Quel che non sanno è che saremo noi a ricavarne qualcosa...oh si sicuramente!
    concluse, con quell'aria entusiasta e fiera che suggeriva quasi l'aver compiuto una marachella, l'essere riuscita a mettere nel sacco qualcuno, l'aver finalmente trovato la strada che sapeva percorrere meglio.




     
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    Prince Alistair
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    Alistair purtroppo non aveva mai avuto un’infanzia tale da poter rincorrere le rane. Fin dal primo momento della sua nascita, lui era sempre stato l’erede al trono. Si pretendevano varie cose da lui e il contegno era sicuramente una di queste. Il piccolo principe aveva trovato uno svago nell’immaginare le grandi gesta degli eroi e di come un giorno le avrebbe emulate. Concordava però con Luthien sul fatto che l’arte della politica fosse come una caccia al serpente. Troppe volte aveva percepito le malelingue a palazzo. Suo padre lo aveva messo in guardia contro i consiglieri non fidati.
    -Temo di non aver avuto il tempo e l’approvazione per questo tipo di intrattenimenti. Tuttavia concordo con voi sui pericoli di questo “gioco”, come voi lo chiamate. Posso comprendere l’importanza di saper danzare con le parole, ma ciò verrebbe meno al mio essere. Non intendo tradire me stesso, per questo chiedo il vostro aiuto.-
    Le successive parole di Luthien resero perplessa l’espressione di Alistair. La donna aveva ragione, non poteva presentarla a corte di punto in bianco. Il principe dovette ammettere a se stesso di non conoscere un modo alternativo con cui presentare Luthien. Un matrimonio era escluso. Il principe non si sentiva pronto a dichiarare il suo amore incondizionato ad una persona e, conoscendo suo padre, avrebbe desiderato che sposasse qualche principessa o dama molto ricca e influente. Non dubitava come il re avesse già i suoi piani a riguardo, sarebbe stato sciocco a non averli.
    La soluzione proposta da Luthien fu per lui fonte di grande sorpresa. Non aveva mai avuto l’ardire di pensare ad un concubinato per lei. Certo, alcuni grandi nobili sceglievano questa via per tenersi accanto persone che altrimenti non avrebbero avuto spazio a corte, ma non si era mai visto in quei panni. Ci sarebbero state malelingue anche in quel caso, non ne aveva dubbio alcuno, ma se non altro avrebbe potuto evitare di adirare suo padre. Avrebbero inventato una grande storia, capace di impressionare la corte.
    -Un concubinato è qualcosa alla quale non vi sottoporrei, se l’idea non fosse emersa proprio da voi. Ci si aspetterà molto da voi e, senza dubbio, sarete spesso paragonata alle altre donne della corte…-
    Alistair evitò di dire che, probabilmente, ci si sarebbe aspettato che giacessero insieme. Dopo tutto le concubine servivano da scappatoia sociale per evitare i vincoli del matrimonio. Se non altro, con una donna al suo fianco, suo padre sarebbe stato rasserenato. Non si poteva partire per le guerre quando si aveva una così bella donna nel letto. Alistair era sicuro che il re l’avrebbe vista in questo modo.
    -Avete anche un modo per evitare le spie che, indubbiamente, verranno messe nella nostra camera? La gente non crederà che io sia il tipo da possedere una concubina-

     
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    Luthien si trovava davanti ad un animo puro, di questo ne era certa! La semplicità con la quale Alistair stava mettendo a nudo il proprio essere, di fronte ad una donna per lui praticamente sconosciuta, le fece capire che quel ragazzo aveva bisogno di lei se voleva sopravvivere a corte. Sembrò in difficoltà quando dovette ammettere di esser li a chiedere il suo aiuto perché si sentiva inadeguato in quel "gioco pericoloso"; tuttavia Luthien non poteva biasimarlo visto che anche lei aveva imparato a tener testa ad alcune serpi rimettendoci in parte la sua reputazione.
    La donna gli sorrise di nuovo quando Alistair si sincerò di farle notare come una proposta di concubinato non sarebbe mai partita da lui ma, in tutta onestà, Luthien aveva capito benissimo che quel principe era davvero un puro di cuore; così puro da spaventarla quasi e da suscitare in lei preoccupazione per un essere così "delicato". La corte era davvero il campo di battaglia più difficile e Luthien gli avrebbe insegnato a non cascare nelle trappole di nobili, arrivisti e assassini in piena regola
    Proprio perché non mi avreste mai proposto una soluzione del genere ho pensato io a farlo, se non vi offende si intende
    disse ancora rimanendo poggiata alla sedia con le braccia incrociate sotto il seno e l'aria pensante e assorta
    Non ho timore degli sguardi altrui, ne dei giudizi ne tantomeno delle aspettative sul mio conto, se è questo che vi preoccupa! So come muovermi, come comportarmi, come affermarmi in quel covo di serpi e soprattutto come ingannare le spie che verranno messe nella vostra camera da letto
    continuò, sorridendo nuovamente quasi divertita dall'ingenuità di Alistair a riguardo
    Dovrete imparare l'arte della recitazione, maestà! Ma, a quanto pare, il fato ha posto sul vostro cammino una buona insegnante
    esclamò alzandosi e, con ironia, fece un profondo inchino calando lo sguardo e riportandolo su quello del ragazzo con un'aria davvero divertita
    La vista, per quanto sia affidabile, può essere ingannata in molti modi! Inoltre non credo che delle spie siano così impudenti e sfacciate da infilarsi sotto le vostre coperte. Servirà allenarsi a, ehm, simulare ciò che due amanti combinano sotto le lenzuola, dovremo ingannare l'udito e mostrarci molto passionali in pubblico se vogliamo convincere la corte che voi, principe Alistair, dividete il letto con me
    Luthien si fermò un attimo nella speranza che il ragazzo afferrasse realmente cosa doveva fare per la buona riuscita del loro piano. Poi si mosse alle sue spalle e con delicatezza poggiò le piccole mani sulle sue spalle portando delicatamente le labbra vicino al suo orecchio
    Sarò molto onesta con voi! Non sarà facile e rischieremo di essere scoperti quindi, vostro malgrado, potrebbe succedere di dover davvero giacere con me qualche notte e la cosa, personalmente, non mi dispiace affatto. Ma se non siete pronto a farvi carico di ciò, maestà, non potrò aiutarvi e sarò in grave pericolo a corte senza il vostro supporto. La chiave per il successo, qualche volta, è il sacrificio e giacere con me sarà il vostro, se necessario!
    La voce di Luthien era stata per tutto il tempo dolce, carezzevole e con una nota di sensualità che sperò non imbarazzasse l'uomo. Staccò piano le mani dalle sue spalle e tornò al tavolo versando due bicchieri di vino, in silenzio e con lo sguardo basso.


     
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    La prima domanda di Luthiene sorprese Alistair. No, la proposta non lo offendeva. La sua era pura sorpresa. Una concubina poteva ottenere tanto potere con la stessa facilità con cui poteva trovarsi avvelenata o pugnalata nel sonno. Il principe non sapeva se fosse il caso di mettere in pericolo la vita della donna.
    -La proposta non mi offende. Potreste essere in pericolo, però...-
    La risposta di Alistair venne interrotta dalla nuova dichiarazione di Luthien. Sapeva quello che faceva, almeno secondo la sua proposta, e lui non aveva gli strumenti per dubitare di una donna così gentile e scaltra. Dopo tutto, la cosa avrebbe potuto tornargli utile. Alistair sapeva perfettamente di non essere interessato a quel tipo di potere e, purtroppo, aveva bisogno di qualcuno che regnasse realmente mentre lui cercava di realizzare i suoi sogni.
    Il comportamento della dama si fece più provocatorio e, senza dubbio, più ironico nei suoi confronti. Spie nella camera da letto avrebbe significato dover davvero giacere con Luthien o passare il tempo a fingere. Onestamente, Alistair non sapeva se valesse la pena fingere la passione o se abbandonarvisi. La sua ospite era una donna avvenente e intelligente, non gli sarebbe riuscito difficile desiderarla, ma lo avrebbe fatto in primo luogo per convenienza politica. Sembrava che, dopo tutto, non potesse esimersi dal fare una scelta che rientrasse in quella sfera.
    Cercò di distrarsi dalla piccola confessione della donna guardando fuori dalla finestra. Pioveva ancora. In qualche modo la pioggia creava uno spazio sicuro in quella casa, isolato dal mondo esterno. Nessuno avrebbe visto. Nessuno avrebbe spiato. Era un buon momento per i dubbi e la debolezza. Nonostante suo padre avrebbe, molto probabilmente, mal visto il fatto di aprirsi con un’estranea, Alistair non poteva fare altrimenti.
    -Non trovate che sia buffo?-
    Chiese il principe mentre la donna si allontana. Lei si era esposta molto, anche più di quanto una dama avrebbe dovuto fare, ma se non altro era stata sincera.
    -Ho iniziato questo viaggio cercando di fondare un ordine cavalleresco e vivere grandi avventure. Sono riuscito a farmi derubare come uno sciocco e ora mi ritrovo a parlare di condividere il letto per motivi politici.-
    Lasciò che la frase mettesse in luce tutta l’ironia della situazione. Fuggire per vivere grandi avventure e trovarsi a parlare di finzione, spie e politica con una dama che gli aveva offerto rifugio. Sembrava che il destino lo inseguisse per ricordargli il suo posto, quello che suo padre e il regno si aspettavano che un giorno prendesse.
    -No, dama Luthien. Non vi chiederò di fingere di essere la mia concubina. Non condividerò con voi un letto freddo e carico di menzogne. Non lascerò che la politica contamini la mia vita sentimentale e la donna che vorrò avere al mio fianco-
    Fu a quel punto che tornò a posare lo sguardo sulla donna, in tutto il suo splendore.
    -Accetto la vostra proposta. Vi porterò a palazzo e vi presenterò come la mia concubina. Vi chiedo però di abbracciare questo ruolo fino in fondo e di non lasciare che tra noi ci sia finzione. Non avrebbe senso rifuggire la politica di giorno, per poi trovarla nel proprio letto e nella propria vita la notte-
    Prese un respiro profondo, poi fece un regale inchino.
    -Vi chiedo ufficialmente, Dama Luthien, di diventare la mia concubina. Tra noi non ci saranno menzogne o politica, poiché il vostro compito sarà proprio quello di proteggermi da essa. La nostra passione sarà autentica, esattamente come la vostra obbedienza nei miei confronti in pubblico o in presenza di occhi indiscreti. Di più non oso chiedervi-
    Alistair si alzò da quell’inchino visibilmente arrossito. La proposta era molto ardita, quasi sfacciata, ma era meglio essere sinceri e colpevoli che colpevolmente bugiardi.

     
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20 replies since 3/4/2019, 13:41   160 views
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